Decisi di girare il mio secondo film ad Haifa, la mia città natale, e volevo esplorare la comunità araba, perché non avevo mai avuto alcun tipo di legame con loro.
Non volevo un hotel con una reception. Stavo cercando un’attività differente, con una connessione fisica; allora ho pensato ad un salone di parrucchiere e a fare la shampista. Mi sono detta: “È un’idea fantastica, nessuno l’ha mai fatto prima, ma… come diavolo farò?”.
Ho fatto un piccolo tour nel quartiere di Wadi Nisnas e qualcuno mi ha parlato del salone di parrucchiere di Fifi: il giorno dopo sono andata lì. Ero molto timida, mi sono scusata a lungo per stare sempre di fronte ai loro volti, ma erano molto gentili e aperte all’idea.
Questo posto era esattamente ciò di cui avevo bisogno. Era molto caldo, molto accogliente, e davvero “trafficato”. Molte donne ci vanno da anni, si fidano davvero delle parrucchiere. Le clienti sono molto legate al salone, rappresenta il centro della loro vita sociale. È come se fosse una stazione degli autobus!